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Fuit ergo hebraicum ydioma illud quod primi loquentis labia fabricarunt (Dante, De Vulgari Eloquentia I.VI.7)
La lingua ebraica fu dunque quella che le labbra del primo parlante inventarono

Carissimi amici, iscritti e simpatizzanti della Amicizia Ebraico Cristiana della Romagna (A.E.C.),
abbiamo appreso dalla stampa locale che è scomparso il dott. Cesare Moisè Finzi giovedì 3 agosto 2023. Vogliamo ricordarlo come un grande amico ma, soprattutto, come fondatore dell’Associazione Amicizia Ebraico Cristiana di Forlì e ora della Romagna.
L’A.E.C di Forlì è stata ufficialmente costituita il 22 maggio 1989 dopo che ebrei e cristiani avevano partecipato a una delle prime mostre ebraiche nel palazzo vescovile di Bertinoro e al grande convegno, nel maggio del 1988, dal titolo “Ovadyah Yare da Bertinoro e la presenza ebraica in Romagna nel Quattrocento”.
Presidente dell'Associazione fu nominato  Fabrizio Tesorieri e, in seguito, il 24 ottobre 1996, l'associazione diventa “Amicizia Ebraico-Cristiana della Romagna”, essendosi allargata ad altre città della Romagna la partecipazione alle attività ebraico-cristiane. Presidente diventa Maria Angela Baroncelli in Molducci
Cesare Moisè Finzi e sua moglie Vera Levi hanno contribuito anche alla costituzione della Associazione Ovadyah Yare di Bertinoro ad oggi presieduta dal Rav. Luciano Meir Caro, Rabbino Capo di Ferrara e delle Romagne.
Fine essenziale delle predette Associazioni è la conoscenza, il rispetto e l’amicizia fra cristiani ed ebrei eliminando reciproci pregiudizi combattendo ogni forma, palese o velata, di antigiudaismo e antisemitismo e collaborando nella difesa dei valori ideali e morali comuni.
L’attività civile, culturale e sociale svolta personalmente da  Cesare Moisè Finzi come testimone sopravvissuto alla tragedia della Shoah e divulgatore della memoria di quei drammatici eventi si iscrive nel solco dei principi e delle finalità perseguite dalle due Associazioni che Lui stesso ha contribuito a fondare.
Un caro saluto a tutti Voi e per Cesare “il suo ricordo sia in benedizione”.

La Presidente dell’A.E.C. della Romagna Maria Angela Baroncelli Molducci.


Riceviamo dalla Prof. Ida Zatelli, della AEC di Firenze, questo appello per la pace contro l'aggressione dell'Ucraina. Lo pubblichiamo in questo sito perché in piena armonia col nostro pensiero e obiettivo primario dell'Associazione Amicizia Ebraico Cristiana.
Comunicato per le Amicizie Ebraico-Cristiane
In questi giorni drammatici segnati dall’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, dai pesanti bombardamenti che ne sono seguiti, dalle devastazioni sul suolo ucraino e dalla minaccia di una guerra che incombe sull’intero mondo democratico, le coscienze di tutti sono interpellate ed anche le Amicizie Ebraico-Cristiane sono chiamate al doveroso impegno di invocare la pace, che non sia un generico anelito, ma che si traduca in concreto sostegno agli aggrediti di fronte agli aggressori. Non vorremmo ritrovarci come ottant’anni fa, dopo gli accordi di Monaco che consegnarono l’Europa a Hitler, quando Winston Churchill disse che “si era avuto la scelta fra la guerra e il disonore. Si era scelto il disonore e si aveva avuto la guerra”. Come Amicizie Ebraico-Cristiane dobbiamo essere a fianco degli Ucraini, che difendono la loro libertà contro il nazionalismo russo. Appoggiamo e sollecitiamo caldamente qualsiasi tentativo di mediazione e di trattativa, purché gli accordi non si trasformino in un diktat e nella cancellazione dell’indipendenza dell’Ucraina.
Il capo del Cremlino ha parlato di “denazificazione” dell’Ucraina, uno Stato che ha liberamente eletto un presidente ebreo. Le bombe hanno colpito anche il Mausoleo di Babij Yar, dove è riposta la Memoria dello sterminio degli ebrei ucraini. Come Amicizie Ebraico-Cristiane leviamo la nostra voce a sostegno di una pace giusta, della libertà di un intero popolo, dell’incolumità dei nostri valori democratici. Esprimiamo solidarietà anche al popolo russo, che sta subendo i contraccolpi di una politica autoritaria, spesso non voluta e non condivisa.
Ci siano di monito e di conforto le parole di speranza del profeta Isaia 2,4:
“Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci;
un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo,
Non si eserciteranno più nell’arte della guerra.”

Eventi

In evidenza

Commemorazione della Brigata Ebraica 2022

documento      -       locandina

a cura della
Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia
2020

IL LIBRO DEL QOHELET dalle cinque Meghillot

Sussidio per la XXXII Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei
SAE   AEC Roma   17 gennaio 2021
leggi il sussidio                     locandina dell'incontro


Conferenza tenuta dal Prof. Alexander Rofé il 17 novembre u.s., per l'Università di Firenze, Cattedra di Lingua e Letteratura Ebraica, dedicata a "Il Secondo Isaia e il suo discepolo, il Terzo Isaia"

“E prima che essi invochino, Io avrò già risposto;
mentre ancora parlano, Io avrò dato ascolto” (Isaia 65:24)

XXXI Giornata dell'Ebraismo

13 gennaio Ancona     -      16 gennaio Ravenna


Corso di iconografia  
Ravenna  
15 febbraio - 6 giugno 2020

rav H. P. Chajes  : La lingua ebraica nel cristianesimo primitivo

Prolusione pronunciata il 12 dicembre 1904 dal grande rabbino Hirsch-Perez Chajes per l'inaugurazione del suo corso all'Università di Firenze


Liliana Segre senatore a vita

Ricordo di Liliana Segre a Ravenna nel 1997
(parte prima)      (parte seconda)

Sui recenti episodi di antisemitismo

"Cattolici: alleati, amici, fratelli" Lo storico documento dei rabbini
La notizia
Il documento in italiano

 
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